Il Comitato contro la Guerra di Treviso ha inviato, nei giorni scorsi, ai Sindaci e ai Presidenti del consiglio comunale di tutti i Comuni della provincia di Treviso una mozione per far si che i Comuni facciano pressione sul Governo per chiedere un cessate il fuoco e coinvolgere le istituzioni,.
Al Comitato Contro la Guerra di Treviso aderiscono: Adl Cobas Treviso, Anpi Treviso, Auser – Cittadini del Mondo, Auser provinciale, Centro Servizi Volontariato Belluno Treviso, Centro Sociale Django, Cgil Treviso, Cooperativa Pace e Sviluppo, Coordinamento LGBTE Treviso, Coordinamento Studenti Medi, Emergency Treviso, Girogirotondo per la pace Vittorio Veneto e Valsana, ICare, Legambiente Piavenire, Legambiente Sernaglia della Battaglia, Legambiente Treviso, Mani Tese Veneto, Mondo Roverso Oderzo, Non Una Di Meno, Rete degli Studenti, Rete Radié Resch, Slc Cgil Veneto, Treviso per Mediterranea.
Questo il testo della Mozione:
“Il Consiglio Comunale:
considerato che:
- in Palestina Siamo di fronte ad una crisi umanitaria senza precedenti a causa dell’intervento militare di Israele e delle modalità con cui viene messo in atto, intervento che segue un attentato terroristico sanguinoso e barbaro in una terra martoriata, da decenni, da un conflitto e da un’occupazione militare;
- è di pochi giorni fa il rapporto un rapporto di United Nations Women, l’ente per la parità di genere dell’ONU secondo cui sarebbero almeno 24.620 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023 e circa il 70% delle persone uccise sarebbero donne o bambini;
- è stato lanciato a livello internazionale da oltre ottocento organizzazioni della società civile un appello per chiedere il cessate il fuoco e la fine delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Israele, per permettere l’ingresso dei soccorsi e rispondere in modo adeguato agli enormi bisogni della popolazione civile;
- l’onda umanitaria che chiede un intervento per porre fine alla drammatica situazione in Palestina si sta allargando sempre più perché il mondo non può più aspettare ad agire;
visto che:
- il massacro in corso in quelle terre parla alla politica internazionale e al senso stesso di tutte le istituzioni, la cui funzione deve essere quella di garantire pace e dialogo;
- il cessate il fuoco immediato è l’unica opzione per fermare questa catastrofe ed evitare ulteriori perdite di vite civili;
- il 12 dicembre 2023 è stata approvata a stragrande maggioranza dall’assemblea generale delle Nazioni Unite una risoluzione chiedeva “un immediato cessate il fuoco umanitario” a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e l’accesso alla Striscia per ragioni umanitarie, ma tale risoluzione è rimasta “lettera morta”;
- il governo italiano può esercitare una propria azione politica e diplomatica in Medio Oriente e contribuire a più ampie azioni dello stesso tipo da parte dell’Unione Europea, dando applicazione all’art. 11 della Costituzione, secondo cui “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;
chiede al governo italiano:
- un concreto e immediato impegno a tutti i livelli e con tutti gli strumenti disponibili per un cessate il fuoco permanente, il ritorno immediato degli ostaggi alle loro famiglie ed un completo e duraturo accesso umanitario a Gaza su larga scala coordinato dalle Nazioni Unite.”